Dal mare ai monti: il viaggio inquieto verso l’entroterra

Alla scoperta di Millesimo, Borgo tra i più belli d’Italia, che ospiterà gli eventi estivi

di Doriana Rodino

La nota stampa rilasciata dal Circolo in gennaio l’avete letta anche su La Civetta, quindi non mi soffermerò a richiamare le motivazioni che ci hanno portato altrove. Il punto qui, invece,
è proprio l’altrove che abbiamo cercato e trovato poco distante dal mare: basta salire sul Cadibona, scollinare e dopo poco arrivare in Val Bormida. Il fiume che dà il nome alla vallelo troviamo citato da Manzoni, in Marzo 1821, «Della Bormida al Tanaro sposa», verso che risponde all’interrogativo di molti (la Bormida o il Bormida?). Proprio in queste zone si svolsero
diverse battaglie napoleoniche, che chi è stato sotto l’Arc de Triomphe a Parigi avrà sicuramente ritrovato leggendo i nomi dei paesi impressi nel marmo.
Tra questi c’è anche quello di Millesimo, quell’altrove che ospiterà gli eventi inquieti che stanno prendendo forma nel programma della manifestazione “Un millesimo di Inquietudine”,previsto il 18 e il 19 luglio. Tra i Borghi più belli d’Italia (e a questo gli inquieti erano abituati), Millesimo avrà il suo posto anche all’imminente EXPO milanese: macome è possibile che un paesino di 3500 anime, nascosto tra il mar ligure e le montagne piemontesi, attaccato alle ben più note Langhe, sia così “famoso”?
Bisogna guardare prima di tutto alla sua storia, legata alla posizione strategica. E alla presenza della Gaietta, uno dei pochi ponti turriti rimasti in Italia: il suo nucleo originario è di epoca romana, mentre il corpo fortificato, di cui oggi ne resta solo metà mentre il collegamento mancante è fornito da una passerella in ferro e legno, risale al XII secolo, periodo in cui venne fondato il borgo dal marchese Enrico II del Carretto: egli promise, a chi vi si stabiliva, privilegi e franchigie.
La Gaietta era l’unico ponte ad attraversare la Bormida da Monesiglio a Calizzano: perciò il marchese fece erigere qui anche il castello, oggi parzialmente restaurato e circondato daVilla Scarzella, sede del Museo Napoleonico. L’atto di fondazione redatto apud pontem Millesimi, in porticu domus Jacobi Pistonis porta la data del 9 novembre 1206, ma il borgo era già esistente, come dimostra un documento dell’imperatore Ottone III dell’anno 998, in cui si parla di una plebem que dicitur Santi Petri de Melesino che si ritiene sorgesse proprio nel luogo della chiesa di Santa Maria Extra Muros. Inoltre, reperti archeologici ritrovati nelle zone circostanti, indicano la presenza di insediamenti umani preistorici nei boschi intorno al paese, oggi parco naturale regionale del Bric Tana.

Tornando a Napoleone, la battaglia di Millesimo si svolse tra il 13 e il 14 aprile 1796, mentre il 17 agosto 1809 Pio VII, prigioniero del generale francese, giunse nel borgo in serata. Venne ospitato nel palazzo dei Del Carretto, attuale sede del Comune, dove celebrò la Santa Messa nell’altare tuttora visibile nella sala consiliare. Il suo arrivo sarebbe dovuto restare segreto ma la voce si sparse e una folla di millesimesi lo attesero chiedendo la sua benedizione.

Passando dal sacro al profano arriviamo al Monastero di S. Stefano, fondato nel 1216 da Enrico II Del Carretto per le monache cistercensi di Savigliano: il suggestivo palazzo subì una trasformazione da parte del marchese Carlo Centurione Scotto, su progetto degli architetti Coppedè, e qui, tra gli anni Venti e Trenta, si svolgevano sedute spiritiche organizzate dal
marchese stesso nella speranza di tornare in contatto con il figlio Vittorio, capitano pilota, tragicamente scomparso a 26 anni in un incidente aereo sul lago di Varese. Vittorio era fidanzato con Liala, autrice di oltre 80 romanzi, e qualcuno ancora ricorda la coppia a passeggio per le vie di Millesimo.
Dal punto di vista sportivo, invece, Millesimo è nota fin dal 1920, quando nella piscina olimpionica che si trovava al posto delle attuali officine Fresia, ebbero luogo le selezioni perle Olimpiadi. Poi, a partire dal 1981 è un rally, il Valli del Bormida, a far parlare del borgo, in particolar modo per una prova speciale che ha sempre messo i piloti a dura prova (e perdonate il gioco di parole): quella che percorre la strada che porta al Santuario della Madonna del Deserto. Prima dell’introduzione delle più stringenti normative di sicurezza la tappa si svolgeva in notturna, rendendo la gara ancor più spettacolare. Tra i campioni, anche di gare a livello nazionale, ricordiamo i piloti millesimesi Mauro Pregliasco e Maurizio Ferrecchi.
Per la pesca sportiva non tutti sanno che Stefano Boschiazzo, classe 1972, è due volte campione italiano nella categoria trota torrente. Il cognome Pregliasco è noto anche grazie al lavoro del virologo Fabrizio, milanese ma con radici millesimesi. Negli anni Ottanta e Novanta di Millesimo si parla a livello nazionale grazie alla presenza, in ambito politico questa volta, del Senatore Gian Carlo Ruffino, avvocato, già Sindaco di Millesimo dal 1960 al ’64, personaggio noto e benvoluto, tragicamente scomparso nel 1994. Della sua ampia attività parlamentare ricordiamo solo la presentazione di due proposte relative alla sicurezza, divenute poi leggi ben note a tutti: quelle sull’obbligatorietà del casco e della cintura di sicurezza.
In campo industriale, invece, l’impronta di Millesimo si può riconoscere negli aereoporti (ma non solo lì!) di tutto il mondo, grazie all’azienda Fresia: nata nel 1923 da Giovanbattista Fresia, prende il volo con il figlio Giulio, che negli anni ’50 investe nella produzione di veicoli sgombraneve, e poi, negli anni ’60, con i trattori per i primi grandi aerei. Sempre ben conosciute, sia a livello nazionale sia internazionale, le attività di altre due aziende: la 3F, Fabbrica Fusti Ferro, nata ai primi del ’900, e la Demont, la più giovane (fondata nel 1972) e prolifica realtà industriale della zona.
Storia, cultura, sport, lavoro ma anche natura e, per concludere, buona cucina: Millesimo è nel circuito delle città del tartufo grazie alla manifestazione che ormai ha raggiunto le 22 edizioni, la Festa nazionale del tartufo, che ogni settembre celebra il pregiato fungo. E infine, delle 11 stelle Michelin assegnate in Liguria,
una splende a Millesimo grazie al giovane chef Massimiliano Torterolo, di origini cairesi ma millesimese per lavoro.
Il curriculum di questo paese e dei suoi personaggi non può essere completato in un articolo ma il lato inquieto è ben rappresentato anche nelle persone che lo abitano oggi, ed è anche per questo che il Circolo ha trovato qui un terreno fertile per realizzare “Un millesimo di inquietudine”; penso che queste poche righe avranno già sollecitato approfondimenti nei più curiosi e mi auguro potranno essere la base per un breve viaggio alla scoperta di Millesimo.

Doriana Rodino, dottore di ricerca in biologia, è editor e foreign rights manager per SironiLa Gaietta editore e si occupa di biologia per Alpha Test.

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