Ramin Bahrami, il nostro Inquieto dell’Anno

Fuga da un regime totalitario ed integralista, fuga dagli incubi di una guerra (il decennale scontro tra Iran ed Iraq). Fuga-rifugio nei ricordi ed in Bach, maestro sommo del contrappunto e della fuga. Questo lo fa un inquieto in fuga in pectore e la sua designazione ad “Inquieto dell’anno 2013”, non è che la logica conseguenza di quello che ha saputo trasmettere con i suoi dischi e con la sua vita. Vita d’artista, con le sue ansie ed insicurezze, vita di uomo cosmopolita che vede nel mondo ideale di Bach quello che tanti di noi vorremmo trovare, con l’oriente che ama l’occidente, dove il nero si sposa con il bianco, come i tasti di una infinita tastiera. Armonia come confronto di opposti o come concerto, che nella sua accezione nasconde il conflitto tra due registri armonici. Non ci sono barriere e confini nel mondo musicale ove possono colloquiare culture diverse, come in un esperanto universale. Perché come disse Berlioz “L’amore non può dare l’idea della musica, la musica può dare l’idea dell’amore”.

Il Concorso Palma d’Oro di Finale Ligure, istituzione musicale nata quarant’anni fa grazie al lavoro e all’intuizione del Maestro Aloise Vecchiato, ha accolto con favore l’assegnazione del Premio Inquieto 2013 al pianista Ramin Bahrami. In accordo con il Circolo e a suggello di una fattiva collaborazione con il territorio, la Presidente della Palma d’Oro Caterina Vecchiato nel corso della Cerimonia di Premiazione di domenica 18 maggio consegnerà a Bahrami la tessera di Socio Onorario della Palma d’Oro.

Paolo De Santis

 

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