Arrivederci, anzi addio

di Bardo Del Codice

Lo shuttle va in pensione.

Così giovane eppure così vecchio.

Ha compiuto una serie nutrita di andate e ritorno verso lo spazio, ha approvvigionato la base internazionale, ha dato prova di forza, si è esibito in evoluzioni lontano dal globo, in alcune occasioni è stato protagonista di guasti tecnici più o meno gravi, in un caso drammaticamente irreparabili.

Oggi per gli scienziati – che per vocazione hanno un occhio sempre rivolto al futuro – è considerato vecchio, pesante e lento. Quindi semplicemente inadeguato alle prossime sfide stellari.

Per tutti noi che lo abbiamo visto sfrecciare in cielo nei primissimi anni Ottanta fa specie; è un po’ come a dodici anni quando ho visto sfilare via la Fiat 124 verde scura di papà.

Mi piace pensare allo shuttle lassù, solo, nel vuoto, alla deriva.

Che canticchia “Empty spaces, what are we living for…”

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