Donne tradizionali, amazzoni, nomadi: sempre “dolcemente complicate”

Ilaria Caprioglio

La donna, nel XX secolo, ha assistito allo sfaldamento di tutti i suoi modelli di riferimento,  ritrovandosi, a inizio millennio, confusa e in crisi circa il ruolo da ricoprire nell’ambito della società e della famiglia. In “Astrologia delle donne”Marco Pesatori, analizzando la posizione dei pianeti Luna e Venere, tratteggia le tre categorie del femminile: “tradizionale”, “amazzonica” e “nomadica”, nelle quali ogni donna può ritrovarsi senza sentirsi, tuttavia, rigidamente ingabbiata. Offre, quindi, la risposta della -scienza del tempo-  alla domanda che affligge la donna del Duemila in merito alla propria identità, rassicurandola come la “distanza tra la severa Demetra e la piacevole Afrodite non sia così incolmabile”.

“I dodici segni zodiacali, come le note in musica, sono l’inizio dello studio dell’astrologia” ci spiegava Marco Pesatori nell’ambito dell’Inquietus Celebration 2009, offrendo come valido strumento per l’approccio a questa -scienza del tempo- il suo libro “Astrologia per intellettuali”, nel quale illustrava attraverso le parole di poeti, musicisti, filosofi i segni dello Zodiaco.

Lo sfaldamento dell’identità del femminile nel XX secolo.Astrologia delle donne

In “Astrologia delle donne” l’Autore si dedica ai due simboli del femminile: Venere e Luna. La prima ci svela l’apparenza, l’estetica, il corpo di una donna. La seconda detta le linee della sua personalità, l’identità, il progetto della donna inserita nel mondo. Se, dunque, l’uomo è diventato una omelette come teorizzava Jacques Lacan ripartiamo dall’universo femminile che, per le trasformazioni subite nel corso del XX secolo ad opera dei pianeti lenti, è giunto, all’inizio del terzo millennio, decisamente confuso e in preda a laceranti sensi di colpa. E’ in crisi la donna “tradizionale” che dagli anni settanta aveva assistito al lento e inesorabile sgretolamento dei suoi principali valori di riferimento quali la coppia, la famiglia, la maternità. E’ in crisi la donna “amazzonica”, la donna-manager degli anni ottanta, lacerata fra il desiderio di carriera, di indipendenza economica e la solitudine, il senso di vuoto che ne conseguivano. E’ in crisi la donna “eterico-anarchico-nomadica” degli anni novanta, libera, inafferrabile, trasgressiva ma ancora trattenuta da vecchi modelli educativi che la facevano ”correre sull’autostrada della vita con il freno a mano tirato”.

La posizione di Luna e Venere e la natura “tradizionale”, “amazzonica”, “nomadica” della donna.

Pesatori riparte dalla domanda che affligge la donna del Duemila: la questione circa la sua identità. E la rassicura, spiegandole come essere donna non significhi più sentirsi rigidamente ingabbiata in una delle tre categorie sopra menzionate, facendole capire come la “distanza tra la severa Demetra e la piacevole Afrodite non sia così incolmabile”.

La donna “tradizionale” con Luna e Venere nel Toro, nel Cancro, nella Vergine, nella Bilancia tende a costruirsi una forma-stato chiusa, con a capo l’uomo, che ruota attorno ai valori della casa e degli affetti. Viene spiegata attraverso le parole di Karen Blixen, Aretha Franklin, Susan Sontag, Emily Dickinson e ne emerge una donna che, nei momenti di difficoltà e bisogno, può sorprendere per le sue doti di autonomia e intraprendenza.

Anche la donna “amazzonica” con Luna e Venere in Ariete, in Leone, in Sagittario, in Capricorno desidera costruire una forma-stato chiusa dove, però, è lei la domina incontrastata, dedita a difenderla e ad assicurarne il benessere. Tuttavia, a volte può stancarsi di dover combattere e lottare in totale solitudine, sottomessa ad un granitico senso del dovere e della competizione, e vorrebbe riscoprirsi più femminile e leggera. Amazzone era Virginia Woolf che non si appoggiava a nessuno e dichiarava come l’indipendenza dovesse essere in primo luogo economica, amazzone era Coco Chanel, la quale sosteneva, sprezzante, che “un uomo può indossare ciò che vuole: resta sempre un accessorio della donna”. Amazzone era Oriana Fallaci che accettava la guerra, faceva la guerra ma, poi, non temeva il dubbio e si poneva il dilemma se dare la vita o negarla in “Lettera a un bambino mai nato”.

Infine la donna “nomadica” con Luna e Venere in Gemelli, in Scorpione, in Aquario, in Pesci, l’anarchica femminista che Bachofen definirebbe “eterica”. Colei che mai rinuncerebbe alla libertà, alla trasformazione, al movimento, mossa dall’incertezza, dal dubbio che la rendono la più creativa ma, anche, la più inquieta delle tre categorie analizzate dall’Autore. Questa donna è ben rappresentata da Simone de Beauvoir o dalle parole di Marilyn Monroe: “Dopo che hai ottenuto quello che vuoi, non lo vuoi più. Se ti offrissi la luna, tu di lei ti stancheresti subito”.

“Non potete scandagliare le profondità delle donne: non ne hanno” (F. Nietzsche) 

“Astrologia delle donne” ci spiega, dunque, perché le donne sono “dolcemente complicate”, come cantava Fiorella Mannoia: la colpa è, sempre e comunque, da declinare al maschile. Dovendo ascriversi, nel caso specifico, ai pianeti (genere maschile) Luna e Venere che, con la loro posizione nel tema di nascita personale, rivelano il carattere profondo e mutevole dell’universo femminile. Si consiglia vivamente la lettura di questo libro anche agli uomini, al fine di far comprendere loro per quale motivo “la donna è mobile qual piuma al vento”: è scritto negli astri (anch’essi di genere maschile)!

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