In ricordo di Hayek

Non coscevo Hayek Maatuag, ma i casi della vita hanno voluto che le nostre due associazioni, “Amici del Mediterraneo” ed il Circolo degli Inquieti si incrociassero in un convegno organizzato dall’AUSER nei primi giorni dell’ottobre scorso.
Lei parlò della famiglia e della socialità  nei paesi del Magreb, io della IX Lama dei Tarocchi, dell’anziano e delle fragilità, della medicina volta ai più  deboli.
L’altro giorno ho impiegato qualche minuto prima di realizzare che quella notizia di cronaca circa una morte per intossicazione da ossido di carbonio, riguardasse proprio Lei.
Destino cinico. Proprio Hayek che di  quell’aria aveva fatto il respiro di quel vento che aveva portato con la pioggia la terra rossa d’Africa, le era mancata soffocandola in una mattina d’inizio anno.
Leggo ora che si pensa ad una iniziativa di costruire un monumento al volontariato con i volti di tanti oscuri eroi ed anche con il Suo. A titolo personale e come presidente degli Inquieti sono a favore e mi batterò affinché  tale progetto prenda forma. Perché  resti ben impresso nella mente di tanti che lo sforzo di unire, aiutare , confortare non sia ricordato quando qualcuno di questi operatori ci lascia, ma per sempre, per rammentarci di unire le nostre fragilità, per poter essere ciascuno un po’ più  forte.
A dispetto di chi ci toglie l’aria.

Paolo De Santis presidente del Circolo degli Inquieti.

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