Inquietudine e limite- Il limite nella scienza

L’uomo ha dei limiti ma si è sempre ingegnato nel tentativo di superarli.
Invenzioni, ricerche e futuro del pianeta fanno della scienza la disciplina che più di ogni altra cerca di andare oltre
Doriana Rodino

Il concetto di scienza
Se il limite è semplice da definire, ed è un concetto visualizzabile anche fisicamente, definire la scienza non è altrettanto facile. Partendo dall’etimologia di scienza, che deriva dal latino scire, cioè conoscere, sapere, oggi con scienza si intendono quelle discipline che sono legate alla natura e ai suoi meccanismi, dalle scienze della vita quindi fino alla fisica, ma anche alla tecnologia, escludendo quindi gli studi umanistici ed economici che tuttavia alla scienza sono sempre stati legati in modo più o meno esplicito.
Superare i limiti
Infatti le radici della scienza si trovano tra i primi filosofi che tentavano di spiegare quanto non poteva essere visto solo con gli occhi. Ed ecco il primo tentativo di superare un limite, il limite imposto dalla scarsità dei nostri sensi: ogni scienziato, o aspirante tale, è una persona che non si accontenta di quello che vede, di quello che sente, di quello che odora. È una persona che si ingegna per costruire uno strumento che gli permetta di andare oltre il limite del corpo umano perché è sicuro che le cose non si fermino alla superficie, è sicuro che per dare delle spiegazioni ai fatti servano le prove che si possono ottenere con altri mezzi; non si tratta però di speculazioni ma di ottenere dati oggettivi.
Limiti del visibile
Superare il limite del visibile è stato forse uno degli stimoli più grandi che hanno portato alla costruzione di strumenti fondamentali.
L’uomo che non si accontenta di vedere le stelle come puntini luminosi cerca di superare il limite costruendo sistemi di lenti che gli permettano di osservare e di spiegare che cosa sono i pianeti, ed ecco binocolo e telescopi. L’uomo che non vede che cosa provoca una malattia, ma sa che ci deve essere qualcosa di infinitamente piccolo, prova a superrare il limite costruendo lenti di ingrandimento e microscopi. L’uomo che non sa di che cosa è fatta la materia oggi ha costruito il più potente acceleratore di particelle, l’LHC (Large Hadron Collider) per avere dati a conferma, o smentita, delle sue ipotesi.
Esperimenti oltre ogni limite
La sperimentazione è forse il lato della scienza in cui entra in modo preponderante il concetto di limite. Ogni esperimento prevede che l’oggetto di studio venga posto in situazioni limite per osservare le reazioni e trarre le relative conclusioni. Ma senza entrare nei protocolli sperimentali, torniamo all’uomo e al suo desiderio estremo di conoscenza ben delineato da alcuni personaggi che hanno superato i propri limiti in modo volontario mettendo la propria vita in gioco per dimostrare le loro teorie: pensiamo agli esperimenti di Marie Curie con i dannosi raggi X che molto probabilmente furono la causa della sua morte, eppure lei non si fermò. Pensiamo al vaccino per la poliomielite che Albert Sabin provò su se stesso. È evidente che la scienza per poter dare dei risultati deve sempre superare qualche limite.
Ingegno e ingegneria
Ogni scoperta di scienza e tecnologia si può considerare il superamento di un limite: il primo telefonino era grosso come un mattone e aveva l’unica funzione di telefonare. I cellulari di oggi pesano pochi grammi e quasi non li usiamo più per la loro funzione orginale ma per altre mille cose. Siamo arrivati a questo perchè qualcuno ha pensato che sì, era possibile realizzare lo stesso oggetto ma più piccolo, più potente: ha pensato cioè che molti limiti potevano essere superati con l’ingegno e l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie.
Limiti biologici
Chi avrebbe mai pensato che un virus sarebbe stato una cura invece di una malattia? Eppure l’uomo che ha osservato il meccanismo virale, e lo ha visto con gli occhi inquieti di chi non si accontenta, ha superato i limiti e lo ha manipolato in favore dell’uomo creando la terapia genica. Il concetto di manipolazione genetica è uno di quelli in cui il superamento di un limite assume connotazioni anche etiche, anche se lo scenario della clonazione umana non è al momento verosimile. Basti comunque pensare all’ingegneria genetica, ovvero all’uomo che supera il limite della natura agendo direttamente sul DNA “obbligando” alcuni microrganismi ad agire per l’uomo. Tra i casi più importanti ricordiamo la produzione di insulina, per la terapia del diabete, a partire da un batterio geneticamente modificato, che rappresenta il primo farmaco biotecnologico brevettato nel 1982, e non più quindi usando quella estratta dal pancreas di suini e bovini. E ancora la creazione della “vita minima” con gli attuali esperimenti di Craig Venter che sta tentando costruire un batterio con il corredo genetico ridotto al minimo ma che gli consenta di vivere.
Vita al limite
Nell’ambito delle scienze della vita le domande più attuali forse riguardano il futuro del pianeta e dell’uomo. La vita sulla Terra è stata resa possibile dall’evoluzione e oggi noi pensiamo in modo un po’ arrogante di essere il risultato finale dell’evoluzione eppure questo è processo continuo, che non ha limiti teorici. I limiti alla vita sulla Terra li pone l’uomo stesso con le sue attività: c’è un limite del numero di persone oltre il quale il pianeta andrà incontro a un collasso perché le risorse energetiche e nutrizionali non saranno sufficienti? Molti studiosi dicono che lo raggiungeremo in pochi anni e che all’esplosione seguirà una decrescita demografica con l’aumento del numero di persone anziane rispetto ai giovani. Potremo superare gli attuali limiti che l’invecchiamento pone alla vita dell’uomo? Siamo in grado di superare il limite dell’atmosfera ma riusciremo a colonizzare altri pianeti? Noi forse non saremo in grado di sapere le risposte a queste domande ma ci saranno sicuramente uomini e donne che dedicheranno la loro vita a cercarle.

 

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