Le vie di fuga nella filosofia, nella scienza, nell’arte

Le parole regalano emozioni intense destinate a sfuggire mentre gli scritti rimangono, testimoni incontrovertibili di momentidi pura fuga inquieta. Il volume sarà presentato il 16 maggio al Salone del libro di Torino e il Circolo degli Inquieti per l’occasione organizzerà un pullman da Savona per poter partecipare all’evento.

di Ilaria Caprioglio

La Fuga …

La Fuga, strettamente correlata all’Inquietudine, è stata il tema della VII edizione della Festa dell’Inquietudine svoltasi dal 15 al 18 maggio 2014 a Finalborgo. Questa Festa, negli anni, ha rappresentato per gli Inquieti un’autentica fuga dalla realtà, dal fluire della vita quotidiana a tratti stimolante a tratti opaca, al fine di immergersi in nuovi contesti da assaporare attraverso le caleidoscopiche suggestioni trasmesse dagli Ospiti.
Seguendo le linee di fuga tracciate dalle loro parole è stato possibile addentrarsi in mondi sconosciuti, riflettendo sulla fragilità dei presunti equilibri sui quali ciascuno fonda la propria esistenza. Nel 2015 la Festa sarà … in fuga dalla Festa! Ma questo rappresenta un nuovo capitolo, tutto da scrivere, del percorso inquieto. Qualcosa del passato, invece, è stato messo agli atti ad perpetuam rei memoriam nel libro, edito da Mimesis, “ARTE FILOSOFIA SCIENZA. Assonanze e dissonanze sulla fuga” nel quale si sono voluti raccogliere, fissandoli sulla carta, i pensieri che Edoardo Boncinelli, scienziato di cui è difficile definire gli straordinari ambiti di competenza, Valerio Meattini, filosofo illustre e poeta raffinato, Ugo Nespolo, artista multiforme di fama mondiale, hanno formulato sul tema della Fuga in occasione dell’apertura della VII edizione della Festa.

… nella filosofia

“Quando non può più lottare contro il vento e il mare, per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte dalle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio”.
Con le parole di Henri Laborit, tratte da Elogio della fuga, Meattini ha aperto l’incontro evidenziando
la condizione da rifuggire a tutti i costi: quella delle distruttive condizioni favorevoli fra le quali la peggiore si chiama normalità. È necessario rifugiarsi laddove l’insolito chiama, ha suggerito il filosofo, rammentando come la filosofia nasca con una fuga dal modo di sentire e pensare comune dell’uomo.
Questo vale anche per la scienza, in quanto “il trito e popolar sentiero degli studiosi” non può essere seguito se si desidera scoprire quello cherealmente cela “il gran libro della natura”.

… nella scienza

La scienza, ha proseguito Boncinelli, è una fuga dal reale per raggiungere il reale: un’affermazione che potrebbe sembrare paradossale in quanto la scienza invita a socchiudere gli occhi davanti a ciò si vede chiaramente per riaprirli, successivamente, a quello che non si vede chiaramente. Sembra che sia il sole a girare intorno alla terra ma non è così, è la terra che gira
intorno al sole e la scienza permette la fuga da un’evidenza, per cercare un’evidenza superiore. Grazie alla scoperta del microscopio, ci ha rammentato lo scienziato, abbiamo potuto scoprire come dentro le nostre mani, la nostra testa, i nostri muscoli, vi siano cose piccole in continuo e ordinato movimento: dentro di noi, dunque, c’è un altro mondo.
“La mia vita è stata questa fuga, fuga coraggiosa, fuga anche spensierata, perché io non ho mai vissuto la scienza come disperazione o come eccessiva difficoltà, ma come avventura, come divertimento.
Mi sono allontanato dal banale, dal reale, dal comune, per approdare, insieme a tanti altri a delle verità superiori.”

… nell’arte

Nespolo ha concluso con il tema della fuga dalla bellezza nell’arte, affermando come non si abbia più un canone di bellezza, non si sappia più cosa sia la bellezza: “è diventato indispensabile credere, come qualcuno sostiene a livello teorico e persino ideologico, che l’investimento economico sia un valore, un nuovo valore, il valore e, quindi, valutare le opere d’arte dal costo che hanno?”.
Nespolo, inoltre, ha proposto un’altra domanda sulla quale soffermarsi a riflettere e, precisamente, se e come sia possibile fuggire da quanto offre oggigiorno il sistema-arte, nel quale non esiste più la regola, il canone da seguire e la bellezza sembra non essere più contemplata. Si tratta di una fuga impossibile?
Anche fuggire da Alcatraz si pensava lo fosse … Le pagine del libro “ARTE FILOSOFIA SCIENZA.
Assonanze e dissonanze sulla fuga” offrono queste e molte altre suggestioni a beneficio di coloro che, incautamente, si erano persi la
VII edizione della Festa dell’Inquietudine … last but not least? …

Canzone consigliata per la lettura:
Queen – The Show Must Go On.

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