Terra libera dalle mafie – Finale, 23 maggio

In quel tardo pomeriggio del 23 maggio, l’asfalto si sollevò al cielo e con esso le vetture di Giovanni Falcone e della sua scorta. Mai momento fu più inquieto di quando mani criminali schiacciarono l’innesco del detonatore, facendo esplodere quintali di esplosivo e creando una voragine non solo nell’autostrada che porta a Palermo ma anche tra chi non voleva vedere e la società civile che una volta ancora si rese conto che la misura era colma. Non lo era per chi agiva in modo così criminale, tanto da avere in serbo altri atti sciagurati per colpire chi, come Borsellino e la sua scorta da li a poche settimane avrebbero subito la stessa sorte.

Oggi nell’anniversario di questa strage, il Circolo degli Inquieti porta alle scuole le testimonianze di chi ha conosciuto e studia il fenomeno delle organizzazioni di stampo mafioso, con persone che ricorderanno gli eventi che hanno scandito la storia della nostra Repubblica, a partire da Portella della Ginestra, per finire agli eventi che, cronaca recente, coinvolgono la nostra regione e comunità. Nella mattina del 23 maggio presso l’Istituto Alberghiero Migliorini di Finale  Ligure, si terrà un incontro, “Terra libera dalle mafie”, con i ragazzi delle classi quarte per illustrare questi temi. Oltre al sottoscritto e agli insegnanti dell’Istituto, interverranno: Luca Losio per Libera, Olivia Faccio per Coop Liguria. Luigi Mingherlino per la Polizia di Stato, Claudio Casanova per il Comune di Finale. Come Circolo siamo convinti che trattare di “Terra inquieta” non possa prescindere dall’affrontare queste tematiche per un progetto più ampio che con la collaborazione della Coop Liguria, veda fornire ai ragazzi prodotti alimentari che provengano dalla terra espropriata al malaffare e che possano essere cucinati ed offerti ad ottobre prossimo, in occasione degli eventi che si terranno per l’Inquieto dell’anno. Grazie a Libera e Terra libera si darà alle giovani generazioni una informazione che getti una luce reale sulle dinamiche di fatti, che spesso trovano spazio sulle cronache. Per non ripetere l’errore di valutazione, che per alcuni relega questi fenomeni a regioni a noi lontane, salvo rendersi conto troppo tardi, che la metastasi di questo cancro è accanto a noi e già ci intacca.

Paolo De Santis

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